a cura di
Silvano Tagliagambe, Fabrizio Desideri, Giuseppe Vitiello e Paolo Francesco Pieri
PREFAZIONE – Fabrizio Desideri e Paolo Francesco Pieri // “Ebrezza dialettica”. Figure della coscienza – Fabrizio Desideri / Un ambiente a misura del cervello – Silvano Tagliagambe / Cervello, mente e cuore – Giuseppe Vitiello / Sinapsi della memoria – Arnaldo Benini / Una coscienza antropodecentrica – Alberto Giovanni Biuso / La coscienza ubiqua. Una breve apologia del panpsichismo – Michele Di Francesco e Alfredo Tomasetta / La cognizione incorporata e situata: riforma del computazionismo o ritorno al comportamentismo? – Massimo Marraffa e Tiziana Vistarini / Comprendere o spiegare il problema mente-corpo?– Marco Salucci / Significatività e complementarità. Una retrospettiva fenomenologica sul problema mente-corpo – Filippo Nobili / Oltre i vincoli del dualismo e del monismo materialista: la teoria neurofenomenologica dei due mondi – Enrico Facco // INDICE PER AUTORE DEGLI ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2023
[Anteprima delle prime pagine di ogni articolo del fascicolo.]
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Questo fascicolo di «Atque» intende riflettere sulle questioni relative al rapporto complesso tra mente, cervello e ambiente, che è al centro sia delle ricerche negli ambiti della filosofia contemporanea e, in particolare, della filosofia della mente, delle neuroscienze, della fisica, della matematica, della logica, e della psicologia.
C’è da considerare in primo luogo che dagli studi più recenti delle neuroscienze è stata confermata, sulla base di impressionanti risultati sperimentali, la tesi relativa alla “plasticità del cervello”.
E in secondo luogo che dagli studi più recenti della fisica, riguardanti in particolare la teoria quantistica dei campi, sono derivati modelli basati sul gioco complesso dello scambio continuo (nel senso di quel commercium che Kant definisce Wechselwirkung) tra il cervello e l’ambiente. Si pensi, al riguardo, al modello di Freeman-Vitiello, dove si ha l’immagine di un sistema che vive tramite una serie continua di “transizioni di fase” e dunque di nuovi livelli emergenti, dovuta, in particolare, a un meccanismo per la formazione di strutture ordinate noto come rottura spontanea di simmetria (SSB, Spontaneous Symmetry Breaking).
C’è poi in terzo luogo da considerare che anche nella matematica e nella logica si va affacciando con sempre maggiore incidenza la questione della relazione tra la mente e l’ambiente. Per questa via emerge la convinzione che anche ammettendo che la mente, in qualche stato originario, possa essere assimilata a un sistema assiomatico, la sua interazione con l’ambiente finisce sia per rendere via via più complesso il sistema di partenza, sia per modificarlo strutturalmente in modo impredicibile – sino a sfuggire alla nostra analisi e conservare comunque una peculiare coerenza.
Va infine rilevato in quarto luogo che in ambito filosofico, sì è reso sempre più fecondo un approccio al problema della mente e della coscienza basato sulla nozione di soglia emergente (o sopravveniente) capace di superare la sterile alternativa tra riduzionismo naturalistico (la mente non è altro che il cervello) e dualismo speculativo (la mente è radicalmente altro dal cervello). Su questa base – come recenti ricerche filosofiche sul rapporto tra coscienza di sé e origine dell’estetico hanno mostrato (una tesi già sostenuta nel libro di F. Desideri, L’ascolto della coscienza, Milano 1998 – di cui è in corso una nuova edizione) – è possibile esplorare nuovi paradigmi del classico rapporto tra percezione, emozione e intelligenza.
Proprio a partire da questa serie di considerazioni il fascicolo raccoglie contributi che in base alle attuali ricerche, affrontano come tema centrale il nesso tra mente, cervello e ambiente sia nell’ambito delle neuroscienze e della psicologia cognitiva, sia in quello della filosofia, della fisica, della logica e della neurologia. E raccoglie inoltre ibridazioni interdisciplinari e magari sviluppi delle tematiche di cui si è appena detto.