Carlo Sini, “I modi della cura”/Mario Trevi, “I modi manipolativi della psicoterapia”/Giovanni Jervis, “Corporeità e quotidianità nell’esperienza analitica”/Paolo Francesco Pieri, “Attraverso il dire”/Antonio Alberto Semi, “Interrogativi attuali sulla cura”/Cesare Maffei, “L’ambiente della cura”/Andrea Vaccaro, “Il sapere nel gioco linguistico della cura. Un excursus attraverso l’opera di Freud”/Giuseppe Maffei, “La psicoterapia e il modo indicativo”/Bruno Callieri, “‘Curare’ o ‘prendersi cura di’. Il dilemma psichiatrico della responsabilità esistenziale”/Vieri Marzi, “Il mondo della cura nel servizio psichiatrico territoriale”/Sergio Manghi, “Di alcune orme sopra la neve”/Alessandro Pagnini, “Davidson, Freud e i paradossi dell’irrazionalità”/Luigi Lentini, “Ragione critica, razionalità scientifica, relativismo”
Molti sono i modi della cura che lo psicoanalista e i suoi colleghi esercitano e immaginano. Ognuno ha sue ragioni e giustificazioni. Di essi si discute e si argomenta, non senza serio motivo e qualche profitto. Ogni modo della cura è però, a sua volta, un modo come cura: una passione della verità (cui si collegano, immancabilmente, molte altre “passioni’”).
Chi lo frequenta (perché per infiniti e imperscrutabili motivi vi si è trovato iscritto), frequenta in tal modo una soglia, dove, come ognuno, rischia di fare la fine di Edipo. Dipende, credo, da come vi si tiene in equilibrio. Se pensa che il modo della sua cura sia, nel suo modo, espressione della verità (o via privilegiata verso di essa), non può alla fine che fallirne l’esercizio. Un’anima “aggiustata” a questo prezzo rischia di pagare interessi esorbitanti; e soprattutto il guaritore rischia, appunto, la sorte di Edipo, che volendo togliere la peste, ne contagiò i suoi occhi. Se però la sua cura e passione della verità è un modo per prendersi cura di se stesso, del suo costitutivo essere in errore che non per questo è estraneo all’esperienza della verità, ma anzi è un modo della sua cura difettiva, allora è più probabile che, curando la sua vista, aiuti gli altri nella loro. […]
Carlo Sini