Un episodio di fine secolo

di Remo Bodei
«atque», 1, 1990, pp. 91-106

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I.

  1. Vorrei mostrare come, negli ultimi decenni dell’Ottocento, nasca un nuovo paradigma: quello di un io costitutivamente multiplo e scisso, che consegue una relativa unità grazie a un sistema egemoni co di alleanze e di tensioni tra gli elementi che lo compongono. Poiché, inoltre, non avrò modo di soffermarmi analiticamente su un arco di problemi dotati di un’intrinseca e ineludibile complessità, suggerisco di prendere in considerazione la mappa generale dei per corsi di ricerca che conducono a un simile paradigma e di indicare alcune direttrici della sua diffusione. 

A tale modello si giunge attraverso un cammino accidentato e ancora da esplorare. Ne presento ora alcune tappe. Esso è caratterizzato da una serie di ‘innesti’ teorici da un ramo all’altro del sapere, che lo trapiantano dalla fisiologia alla zoologia e da questa infine alla psicopatologia. Da qui si irradiano poi in direzioni divergenti: verso la filosofia, la politica, la psicoanalisi e la letteratura. E se i nomi di quanti hanno maggiormente contribuito al suo sorgere sono oggi per lo più noti solo agli specialisti, coloro che ne hanno ereditato critica mente le suggestioni o una parte del patrimonio intellettuale rappresentano invece un gruppo compatto di personaggi di grande rilievo e fama in campi diversi. Basti ricordare Bergson e Nietzsche (gli uni ci di cui mi occuperò direttamente), Le Bon e Sorel, Freud (a cui mi limiterò ad accennare) e Jung, Pirandello e Proust.

Poiché, inoltre, non avrò modo di soffermarmi analiticamente su un arco di problemi dotati di un’intrinseca e ineludibile complessi tà, suggerisco di prendere in considerazione la mappa generale dei per corsi di ricerca che conducono a un simile paradigma e di indicare alcune direttrici della sua diffusione.

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