Oggetto percettivo e percezione

di Mariano Bianca
«atque», 4, 1991, pp. 197-212

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1. Introduzione

In termini psicologici la percezione è un processo per mezzo del quale vengono acquisite ed elaborate informazioni sul mondo del sé e dell’altro da sé. Da un punto di vista strettamente biologico la percezione svolge diverse funzioni, ma soprattutto quella di far si che ogni essere vivente sia in grado di far fronte alle insidie del mondo allo scopo di massimizzare la propria attesa di vita. Senza un apparato percettivo la maggior parte degli esseri viventi non sarebbero in grado di sopravvivere al loro ambiente. Non si tratta in generale di una forma di adattamento, inteso come un processo costituito da un ambiente considerato come stabile ed un essere vivente che si adatta alla sua struttura, bensì di un processo in cui i termini in causa sono entrambi sia attivi che passi vi, dando luogo a una continua interazione che modifica sia l’ambiente che l’essere vivente.

In questa prospettiva, possiamo considerare la percezione come un processo interattivo in cui la “cosa” è sempre modificata dal soggetto percepiente che ponendo lo “sguardo” verso di essa la costituisce come “cosa percepita”; ciò che è osservato è diverso da ciò che non è stato osservato. In tal modo, il mondo posto sotto lo sguardo è un mondo ‘diverso’ e allo stesso tempo non più separato dal soggetto che lo fa proprio e cosi si stabilisce un nuovo mondo costituito dal soggetto unitamente alla cosa.

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