I modi manipolativi della psicoterapia

di Mario Trevi
«atque», 8, 1993, pp. 15-32

Scarica intero Articolo

1.Precisazioni sull’uso del termine “psicoterapia”

A costo di rendersi tedioso e di rischiare pertanto il rifiuto preventivo e annoiato del lettore, chi scrive è costretto a ripetere qui -come premessa necessa­ria -quanto ha già detto in questa stessa sede , per­ ché solo meticolose e talvolta ovvie distinzioni pos­ sono rendere legittimo il discorso che segue.

Si inizierà pertanto precisando che, in queste note, viene assunto solo uno dei due valori semantici fon­ damentali assegnabili oggi al termine “psicoterapia”. Esso infatti, coniato nella seconda metà del secolo XIX e forse risalente al medico-lessicografo Tuke per indicare la cura per mezzo della psiche, quali che ne fossero le strategie tecniche, ha assunto, dopo l’av vento della “psicoanalisi” , valore di opposizione a quest’ultima. La psicoterapia, in altre parole, venne relegata da Freud, quale termine medico, alla significazione dell’impiego delle più svariate – e generiche -metodologie (tradizionali o meno) del trattamento dei disturbi psichici, mentre la psicoanalisi (e di conseguenza lanalisi tout court) veniva a significare la tecnica elettiva (e pertanto difficilmente con testabile) dell’esplorazione sistematica e della cura “causale” della patologia della psiche pur potendosi applicare, per il momento, ai soli disturbi di carattere nevrotico.

 

Pubblicato in Articoli
Ricerca Fascicoli e Articoli
Tipo
Anno
Fascicolo