Interrogativi attuali sulla cura

di Antonio Alberto Semi
«atque», 8, 1993, pp. 67-72

Scarica intero Articolo

Curare, aver cura, prendersi cura di, preoccuparsi, naturalmente, cioè occuparsi prima che se ne occupi un altro; la questione della cura, se l’analisi sia una cura o meno, nel senso di una terapia o in che altro senso. Domande non prive di senso, ma certamente da collocare nel loro contesto, per poterle apprezzare anziché disprezzare. Perché certo sarebbe fuori luogo e senza senso domandarsi se l’analisi sia una cura -nel significato più comune del termine -quando ovviamente il dato reale è che la domanda di analisi è domanda di cura, che solo la sofferenza ed il desiderio di trovare altre modalità di essere possono motivare a curarsi, a rivolgersi ad uno psicoanalista, a investire tempo, danaro, fatica, emozioni in una pratica frustrante. Sarebbe fuori luogo e sarebbe anche sadico e megalomanico, folle pensare che una persona possa rivolgersi ad uno di noi solo per la curiosità o per la nostra fama. Sarebbe certamente un’ingenuità, nel senso più letterale del termine: di dimostrare di essere senza famiglia, stirpe, generazione precedente e di stare ripetendo un copione già per corso, ma senza il colpo d’ala che portò Freud su un altro piano, quello della comprensione, appunto, che non di lui si era innamorata questa o quest’altra paziente, ma che si era innamorata davvero di lui eppure lui non era l’oggetto dell’innamoramento. E che Dora, come Anna O. o qualsiasi altra o altro paziente, soffriva e non voleva più soffrire.

Pubblicato in Articoli
Ricerca Fascicoli e Articoli
Tipo
Anno
Fascicolo