Attualità e evoluzione del concetto di ‘Sé’ in psicoanalisi, (intervista di Francesca Cesaroni)

di Massimo Ammaniti
«atque», 9, 1994, pp. 69-86

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D. –Quali sono attualmente, nell’ambito della Psicoanalisi, le potenzialità del concetto di “Sé”? 

 Credo che il concetto di “Sé” abbia cominciato ad assumere un ruolo ed un peso importante nella teoria psicoanalitica, dopo gli anni ’50 e da allora abbiamo assistito ad una sua imponente evoluzione. Tuttavia di questo concetto, che indica la specificità dell’individuo e lo caratterizza all ‘interno della molteplicità degli individui della sua specie, le radici sono lontane e vanno cercate in campo filosofico e psicologico. Per quel che riguarda le matrici filosofiche, un contributo importante proviene da John Locke. Già molti secoli or sono, questo pensatore anglosassone, adottò il termine “Sé” per descrivere non solo la specificità e l’identità del soggetto, ma anche per sottolineare il carattere esperienziale dell’individuo, collegandolo fortemente alla coscienza.

 

Più recentemente, alla fine del secolo scorso, William James, nel suo fondamentale testo Principi di psicologia, parla del “Sé” nella sua molteplicità, prendendone ugualmente in considerazione la dimensione soggettiva ed esperienziale.

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