I molti e l’uno in alchimia: l’immaginatio come luogo di integrazione e di confusività della materia psichica

di Stefano Fissi
«atque», 12, 1995, pp. 79-106

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Da En Soph, ossia dall’Uno più generale, fu prodotto l’Universo, che è Adarn Kadmon,

ilquale è Uno e Molti e dal quale

e nel quale sono tutte le cose.

K. von Roserothl

 

Tu non realizzerai mai l’Uno, che tu cerchi,

a partire dalle altre cose, se prima

non sarai divenuto uno con te stesso.

G. Dorn

Premessa

In un articolo di M. Trevi, in occasione del completamento delle Opere di C.G. Jung presso Bollati Boringhieri, si trova una netta presa di posizione sulla parte, di notevole mole, dedicata all’alchimia, parte che coincide con il maggiore allontanamento dello stesso Jung dalle cautele metodologiche e dall’auto consapevolezza critica che altrove contraddistingue la sua produzione. Nella metafora di Trevi, dove l’impianto della psicologia analitica è rappresentato come un albero, la psicologia dei complessi è il tronco, da cui si dipartono, quali rami principali, il relativismo prospettivistico dei Tipi Psicologici e la teoria degli invarianti universali della rappresentazione e dell’immaginazione, e tra questi, come ramo minore, la concezione dinamica dell’individuazione.

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