Risposta ‘originale’: vetta ermeneutica del Rorschach

di Federico Barison
«atque», 12, 1995, pp. 154-164

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Le risposte originali Rorschach sono emblematiche per l’argomento “creatività Rorschach” che è un argomento molto confusamente e troppo parcamente trattato dai ricercatori Rorschach. Ed è anche per questo che intendo occuparmene qui.

Come è consuetudine dei miei collaboratori e mia, per lo più preferiamo nelle comunicazioni “scientifiche”, e così in questa, accennare appena ai principi filosofici che ispirano le nostre ricerche, cercando di concentrare il nostro interesse e quello dei lettori su ciò che la vivente clinica rivela agli strumenti da noi scelti per l’indagine. A precedenti comunicazioni rimandiamo per la discussione critica intorno alle scelte di tali strumenti. Ed è ovvio che questi come viventi modi di esistere coinvolti nella ricerca, possono essere, sia pure collateralmente, soggetti a sommesse rielaborazioni (vedi in particolare biblio grafia 1, 2, 3, 6).

Il nostro modello ermeneutico di comprensione ispirato a H.-G. Gadamer mira alla comprensione degli eventi nella fattispecie clinici: “come se” metaforici, aggettivazioni alla ricerca della verità “ermeneutica” che modifica chi esperisce e chi è sperimentato, e che è vivi bile allo stesso modo universalmente e per sempre (al rimprovero di “soggettivismo” degli immancabili critici, il ricordo dell’Uberdetermi nierung freudiana, esempio luminoso delle scienze dello spirito).

All’VIII tavola del Rorschach (II risposta) “una farfalla della pri mavera”. I due lettori “del protocollo” sono colpiti dalle quattro pa role aggiunte al sostantivo e uno dei due dice “è una pennellata luminosa”. Questa “interpretazione” dà alla risposta “farfalla”, in sé banale, una connotazione di inedito e straordinariamente vivo e “bello”: la risposta diventa originale, viva, evidente per sempre (caso del la dottoressa G. Salicetti).

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