C’è ancora un senso nella psicopatologia?

di Eugenio Borgna
«atque», 13, 1996, pp. 51-60

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Una   premessa 

Non so se abbia ancora un senso parlare di psicopatologia in un contesto storico in cui, nei paesi nord americani ma anche in quelli europei, sembra dominare una psicologia biologica (una farmacopsichiatria nel migliore dei casi) estranea, radicalmente estranea, alla dimensione psichica delle esperienze psicotiche e neurotiche e intesa alla loro riduzione, alla loro nientifìcazione, in schemi (in funzioni) neurofisiologici e neurochimici.

Questa è teoria, certo, ma in psichiatria, e non so lo in psichiatria del resto, ogni prassi clinica e ogni modalità di agire (anche) terapeutico è condizionata dalla visione teorica che noi abbiamo delle realtà psi chiche e, in particolare, delle esperienze neurotiche e psicotiche che si tematizzano come oggetto della psi chiatria.

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