Nora: un’immagine letteraria dell’esaltazione

di Giacomo Calvi e Lorenzo Calvi
«atque», 13, 1996, pp. 87-96

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È noto che Binswanger ha dedicato molta attenzione al teatro di Ibsen e che ne ha tratto alcuni elementi di riflessione, soprattutto nella preparazione degli studi sulla esistenza mancata e sulla proporzione antropologica. Abbiamo pensato di affrontare anche noi almeno un dramma del medesimo autore per calarci nella stessa atmosfera culturale e partecipare più intensamente allo spirito della Daseinsanalyse. Abbiamo riletto Una casa di bambola, trovando nel personaggio di Nora un’immagine stupenda della esaltazione.

Per riassumere brevemente il dramma di Nora, basterà ricordare che si tratta d’una giovane donna, madre di due bimbi e moglie d’un uomo in carriera. La sua casa è una casa di bambola, perché Nora è in fantilmente vivace, gioca con i figli, vezzeggia il marito e si lascia vezzeggiare in un clima di perpetua gaiezza. Questo clima tocca un vertice all’inizio del dramma, perché la posizione del marito ha avuto un forte miglioramento. Proprio in questo momento emerge un episodio del passato, che minaccia di di struggere tutto. Nei primi mesi del matrimonio il ma rito si era ammalato gravemente ed abbisognava per guarire d’un soggiorno al sole d’Italia.

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