Dialogo, scienze, verità

di Sebastiano Ghisu
«atque», 14-15, 1996, pp. 39-70

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Il concetto di verità è un campo di battaglia. Esso ha costituito la spazio di lotte incruente, dibattiti, polemiche. Riflesso, talvolta, di conflitti aspri e violenti che altrove mietevano vittime e generavano carnefici.

Quella battaglia sembra tuttavia cessare, o forse è già cessata, senza che vi siano né vinti né vincitori, senza l’efficacia di un accordo che sancisca il raggiungimento di un avvenuto consenso.

Le forze in campo paiono piuttosto aver esaurito le proprie energie o utilizzare delle armi ormai usurate dal tempo. E ciò, nonostante siano state costan temente riparate o rinnovate di continuo.

Ma è forse lo stesso campo di battaglia che sta per subire un rivolgimento tellurico che ne trasformerà completamente i contorni geografici. Di quella batta glia rimarranno forse delle tracce, certo utili e preziose, che spetterà agli archeologi riportare alla luce.

Non siamo tuttavia ancora arrivati a questo, se ci arriveremo. Chi del resto, già un secolo fa, annuncia va una nuova geografia, si limitò a percorrere quella vecchia, partecipando attivamente alla battaglia ed anzi fondando un nuovo esercito, o forse rifondandone uno vecchio che, anziché affermare la verità della verità, ne sosteneva la falsità o l’arbitrarietà o la casualità… La battaglia sembrò addirittura inasprirsi ulteriormente.

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