L’idea che il simbolo sia il rimosso del nostro tempo è stata proposta da Mario Trevi in uno dei suoi libri più noti e citati, vale a dire in Metafore del simbolo. Il presente scritto trae la propria ispirazione da tale idea e intende offrire un argomento a favore della sua plausibilità a partire da una riflessione storico-critica sul pensiero psicoanalitico. La tesi di fondo di chi scrive è che la storia del main stream psicoanalitico postfreudiano mostri un’apertura progressiva – sensibile quanto inconsapevole – alle istanze critiche del progetto della psicologia analitica, salvo ignorare completamente la concezione junghiana del simbolo. Si vorrebbe sostenere che questo fenomeno non sia privo di ragioni e proporre una spiegazione che comunque, essendo le premesse non certe, avrà un valore soltanto ipotetico.
Non si può certamente affermare che i postfreudiani abbiamo ac· colto trionfalmente lo junghismo dal portone principale.