Il senso del tempo e i disturbi neurologici del presente

di Arnaldo Benini
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 445-459

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Quid est tempus? Si nemo

ex me querat, scio; si

quaerenti esplicare velim,

nescio […]. Nam si et ibi futura sunt, nondum ibi

sunt; si et ibi praeteria sunt, iam non ibi sunt.

Ubicumque ergo

sunt, quaecumque sunt,

non sunt nisi praesentia.

Agostino

 

[…] the present moment of time.

One of the most baffling

experience occurs. Where is

it, this present?

w. James

 

 

Il tempo – ammonisce Agostino nel celebre undecimo capitolo delle Confessioni – tutti crediamo di sapere che cosa sia fin quando non siamo chiamati a spiegarlo. Per la trattazione dei disturbi neu rologici dell’esperienza della temporalità è necessaria una descrizione della fenomenologia del “time sense” (senso del tempo). Che cos’è il tempo per l’autocoscienza, vale a dire per il nostro cervello? Esso è sentito come flusso, come durata di processi, come simultaneità o succedersi d’eventi in una direzione di cui si avverte l’univocità. Da qui le connessioni del senso del tempo con quello dello spazio e con la percezione dei numeri.

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