Prefazione

di Paolo Francesco Pieri
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 9-10

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Il tema di questo libro della nuova serie di “atque” è il linguaggio, assunto nel senso ampio di ciò che contrassegna e intercetta gran parte delle nostre – per così dire – prestazioni cognitive, perfor mative e non solo.

Il libro raccoglie una serie di saggi che insistono e persistono nel solco di un lavoro (ventennale) che sin qui ha prodotto il dialogo tra esponenti della pratica filosofica e di quella psicoterapeutica.

La prima parte prova ad analizzare i modi del linguaggio sia, in generale, nelle nostre pratiche quotidiane sia, nello specifico, nelle pratiche psicoterapeutiche. Alle ampie quanto precise riflessioni intorno ai differenti nessi che intercorrono tra linguaggio e sensibilità (Fabrizio Desideri), e alle decisive considerazioni intorno a quella specifica modalità linguistica che è l’asserzione (Marianna Bergamaschi Ganapini), si aggiungono le esplorazioni e le considerazioni del ruolo determinante che i modi del linguaggio – sia del paziente che del terapeuta assumono all’interno del colloquio psicoterapeutico, nel mondo della cosiddetta talking cure (Maria Ilena Marozza, Mauro La Forgia e Roberto Manciocchi).

Strettamente connessa con le riflessioni sui modi del linguaggio e del suo intreccio con la sensibilità, la seconda parte propone invece di riflettere sulle variazioni, potenzialmente infinite, dei problemi con i quali il pensiero è sempre più stimolato a confrontarsi quando ha da affrontare la questione della percezione.

 

 

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