Il contributo intende proporre un’idea di risentimento all’altezza della manifestazione di sentimenti, affetti, ecc., che si concretizza oggi nello spazio antropologico della Rete. Piuttosto che alla linea interpretativa del risentimento come qualcosa di costitutivamente negativo (Nietzsche), si fa riferimento a un’altra idea di risentimento (Améry) in grado di tenere insieme memoria ‘e’ intelligenza, valutandone così il possibile utilizzo in una prospettiva di lettura critico-politica del nostro presente sempre più digitalizzato.
Parole chiave: risentimento, rete, informatica, morale, soggetto/utente.
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