L’accento, posto in epoca postmoderna, sugli aspetti interattivi, inventivi, esplorativi dell’analisi, ha offuscato l’idea di verità, e il peso specifico della realtà storica, facendo apparire superflua o superata la tensione concettuale e metodologica tra il vero, il falso e il congetturale, così presente in Freud e nella psicoanalisi durante la prima metà del secolo passato. Il lavoro ripercorre alcuni momenti nodali dello sviluppo freudiano e postfreudiano circa la storia, confrontandoli con aspetti del dibattito storiografico attuale. Il lavoro mostra che il riferimento alla storia appare in Freud tutt’altro che ingenuo, senza tuttavia che egli sia disposto a liquidare o ridurre l’idea di obiettività e di realtà in nome di una visione psicologistica, relativistica e puramente soggettiva dell’esperienza e del lavoro clinico.
Parole chiave: storia, après-coup, trauma psichico, narrazione, verità, diventare soggetto
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