Antipsicologismo husserliano e anticoscienzialismo freudiano. Spunti comparativi

di Yamina Oudaï Celso
«atque», 27-28, 2003, pp. 173-202

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Yamina Oudai’ Celso

 

 

  1. Alle origini di un conflitto metodologico: due modelli teoretici al­ ternativi

Chiunque si avventuri nella frequentazione dei testi husserliani con qualche background di letture freudiane, o viceversa, non può non ravvisare un’evidente affinità di problematiche, di interrogativi, di questioni teoretiche di fondo che, pur nella divergenza delle soluzioni indicate dai due autori, si avviluppano comunque intorno al cruciale dilemma filosofico della soggettività. Possiamo facilmente trovare con ferma di tale constatazione volgendo lo sguardo verso gli esiti ultimi di ciascuna delle due ambiziose im prese speculative: la psicoanalisi da un lato e la psichiatria fenomenologico-esistenziale dall’altro. Quest’ultima costituisce ilrisultato dell’applicazione del metodo fenomenologico, pur attraverso le ibridazi­oni della lezione heideggeriana, allo specifico ambito disciplinare delle scienze psicologiche e clinico-psichiatriche, sull’onda lunga di quel progetto enciclopedico di rifondazione onnicomprensiva delle conoscenze umane che Husserl si riproponeva di attuare attraverso la riduzione fenomenologica e che trova la sua concretizzazione settoriale proprio nella Daseins analyse di Ludwig Binswanger, fino ad arrivare allaverstehende Psychologie di Karl Jaspers.

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