Antropologie trasformazionali e filosofie diadromiche

di Sergio Piro
«atque», 11, 1995, pp. 177-195

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Invita e in morte ebbe Antigone il destino dei semidei.

Sofocle, Antigone.

  1. Le an­tropologie trasformazionali

L’antropologia trasformazionale si è costituita gradatamente come possibile campo unitario della conoscenza del mondo degli eventi umani e delle loro tra sformazioni, come risultato cioè di una complessa ricerca linguistica, semantica, fenomenologica, psico­logica, psicopatologica, psicoterapeutica, pedagogica, didattica condotta dall’autore di questo scritto. É stata talora usata questa formula narrazionale:

«Molteplicità di strumenti antropologici di osservazione e molteplicità di osservati antropici (mutevoli entrambi storicamente e topologicamente, cioè diacronicamente e sincronicamente): questo è il quadro operazionale che direttamente deriva dalla consapevolezza fenomenologica della complessità» (Piro, S.: 1993a, p. 20; Mele, A. e Piro, S. 1995 p. 13).

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