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Prefazione

di Paolo Francesco Pieri
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 9-10

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   Il tema di questo libro della nuova serie di “atque” è il linguaggio, assunto nel senso ampio di ciò che contrassegna e intercetta gran parte delle nostre – per così dire – prestazioni cognitive, perfor mative e non solo.

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Il senso del tempo e i disturbi neurologici del presente

di Arnaldo Benini
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 445-459

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Quid est tempus? Si nemo ex me querat, scio; si quaerenti esplicare velim, nescio […]. Nam si et ibi futura sunt, nondum ibi

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Terrorismo suicida come patologia psico-sociale

di Anna Sabatini Scalmati
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 421-446

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dall’inatteso arriva la paura Frammento di Archiloco, VII sec. a.C.   Le guerre che dilaniano le regioni del pianeta, la scienza piegata alla politica, la pervasività dell’economia e l’industria culturale e ideologica chiedono alle scienze umane di cimentarsi con una

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Il presente dissociato

di Benedetto Farina
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 391-418

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Una psiche per la psichiatria   Cominciamo con la conclusione. Da Il momento presente di Daniel Stern:   Sono il presente e la coscienza i centri di gravità, non il passato e l’inconscio […] ritengo che questa nuova prospettiva, legata

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Al punto fermo del mondo che ruota

di Vittorio Lingiardi e Francesco De Bei
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 355-390

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Qualunque sia il tempo che si usa, tutto ciò che si dice è un atto presente. Il ricordo è sempre ora. George Steiner, Dopo Babele   Non ho bisogno di tempo per sapere come sei:

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Il presente in analisi

di Elena Cristiani
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 341-354

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    In Riflessioni teoriche sull’essenza della psiche Jung dice: «La coscienza dell’Io sembra dipendere da due fattori: anzitutto dalle condizioni della coscienza collettiva o sociale e poi dalle dominanti col lettive inconsce». Questa affermazione richiede indubbiamente un ampliamento, sia

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Il tempo del puer

di Luciano Perez
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 325-340

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A Mario Moreno in memoriam     L’immagine di un bambino nudo che sorride radioso, un po’ scioccamente, mentre dall’altra parte un vecchio triste, rabbioso, malato e agghindato di uno sconcio perizoma se ne va, la lunga falce sulle spalle,

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Psicopatologia e figure del presente

di Mario Rossi-Monti
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 295-324

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Verso il bordo della cascata?   A metà degli anni Ottanta uno dei pochi grandi psicoanalisti italiani scriveva alcune pagine fondamentali intorno al cambiamento al quale sembravano andati incontro i pazienti che chiedevano di sdraiarsi sul lettino di uno psicoanalista.

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Bachelard e la ‘rottura’ fenomenologica dell’istante

di Daniela Palliccia
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 257-291

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L’être humain n’est jamais fixé, il n’est jamais là, jamais vivant dans le temps où les autres le voient vivre, où il dit lui-même aux autres qu’il vit […]. Où est le temps qui marquerait d’un trait fort la dynamique

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Tempo in abbandono

di Antonino Trizzino
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 241-256

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Ciò che sono perdona a ciò che fui. Paul Celan, Sudario    A mezzogiorno il cielo è già tutto chiuso. Sulla croce, al buio, Gesù lancia un grido: «Eloi, Eloi, lama sabactani? [Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?]».

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