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Kant: la malattia mentale come patologia della coscienza

di Fabrizio Desideri
«atque», 20-21, 1999, pp. 23-40

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  1. Basta avere ascoltato con un poco di attenzione la Regina della notte nel Flauto Magico di Mozart, in particolare la penultima scena, per comprendere quanto sia fragile il trionfo illuministico di Sarastro e dei suoi sacerdoti che suggella

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Disturbi della personalità e tragedia greca

di Françoise Frontisi Ducroux
«atque», 20-21, 1999, pp. 7-22

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    Senza dubbio bisognerebbe cominciare definendo ciò che i Greci in tendevano per personalità, nozione culturale, il cui contenuto, per conseguenza, può variare. Ci si limiterà qui a ricordare che sebbene le parole ‘persona’ e ‘personalità’ ci vengano dal

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Verso una verità che ci libera dalla dipendenza?

di Sergio Benvenuto
«atque», 18-19, 1998, pp. 165-188

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  Kathy è un’amica cinquantenne di New York che conosco da circa trent’anni. Ogni volta che la rivedo – anche a distanza di anni – le sento raccontare più o meno la stessa storia: che è stata o sta molto

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Il soggetto tra continuità e discontinuità

di Angiola Iapoce
«atque», 18-19, 1998, pp. 149-164

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La proposizione è un’immagine della realtà (L. Wittgenstein, 1918)   -È come se fossi in piedi, tutta bianca, e improvvisamente, senza poterci fare niente, un peso fortissimo mi spinge giù, mi schiaccia e mi fa diventare tutta nera, e io

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L’esperienza antinomica della psicoterapia

di Luigi Aversa
«atque», 18-19, 1998, pp. 139-148

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Confrontarsi con la visione del mondo è un compito che la psicoterapia as segna immancabilmente a se stessa, anche se non tutti i pazienti si spingono fino alle questioni fondamentali che esso comporta. La questione del metro con cui valutare,

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Verità ed efficacia in una prospettiva junghiana

di Marco Innamorati e Mario Trevi
«atque», 18-19, 1998, pp. 129-138

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Interrogarsi sul significato dei termini ‘verità’ ed ‘efficacia’, dal punto di vista dello psicologo, equivale innanzi tutto a porre in questione un assunto assai spesso surrettiziamente sottinteso dai professionisti della terapia analitica: l’assunto di una stretta correlazione o addirittura di

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Appunti su ‘verità e efficacia’ nel lavoro psicoterapeutico

di Amedeo Ruberto
«atque», 18-19, 1998, pp. 117-128

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  Supponiamo che ci si presenti un individuo sostenendo di essere un cavallo: come potremmo accertarne la verità? Probabilmente la maggior parte di noi, se non è medico, provvederebbe ad accompagnare il poveretto da uno specialista o lo inviterebbe caldamente

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Le parole dell’efficacia nella clinica psicoanalitica

di Mauro La Forgia
«atque», 18-19, 1998, pp. 105-116

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Curavo un bambino particolarmente interessante, che all’inizio non parlava affatto. Quando cominciò a parlare si mise a soffiare tra le labbra. Quando gli chiesi: “Perché lo fai?”,

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La ricerca della verità come etica della cura

di Maria Ilena Marozza
«atque», 18-19, 1998, pp. 89-104

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Infine non bisogna dimenticare che la relazione analitica è fondata sull’amore della verità, ovverosia sul riconoscimento della realtà, e che tale relazione non tollera né finzioni né inganni. (S. Freud, 1937)

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Spiegazione, descrizione, racconto

di Sebastiano Ghisu
«atque», 18-19, 1998, pp. 65-88

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Introduzione 1. La finalità di quest’articolo consiste innanzitutto nel confrontare tra loro i concetti e le pratiche di spiegazione, descrizione e racconto, ricercandone così le possibili demarcazioni o interazioni. Si tratterà in secondo luogo di vedere se sia possibile tracciare una

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