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I neuroni specchio e l’ipotesi neurale: dalla simulazione incarnata alla cognizione sociale

di Vittorio Gallese
«atque», 6-7 n.s., 2009, pp. 181-219

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Introduzione   Il punto di vista tradizionale nelle scienze cognitive sostiene che gli esseri umani sono capaci di comprendere il comportamento degli altri nei termini dei loro stati mentali – intenzioni, credenze e desideri – sfruttando ciò che comunemente si

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Sulla polarità tra ‘estetica e poietica’: intorno al Discorso sull’estetica di Paul Valéry

di Fabrizio Desideri
«atque», 8-9 n.s., 2011, pp. 121-144

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Polarità generative e metafore paradigmatiche  La difficoltà di comprendere nella sua unità e coerenza di sviluppo un pensiero indubbiamente proteiforme quale quello di Paul Valéry è spesso resa insormontabile dalla pretesa di ricondurlo nella cornice di un unico paradigma teorico-concettuale

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Riflessioni su L’altro maestro

di Gerardo Botta
«atque», 6-7 n.s., 2009, pp. 223-234

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Non posso resistere a una considerazione generale, anche se breve, sull’evento-incontro che ci riunisce oggi: è una di quelle occasioni che, nella sua novità, si costituisce come un piccolo ma significativo segno dei tempi: l’indizio di qualcosa che cambia e

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Dalla magia naturale del sogno all’ars dell’esitazione in Paul Valéry

di Felice Ciro Papparo
«atque», 8-9 n.s., 2011, pp. 145-160

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  a Bianca Maria, al suo inesausto desiderio di sognare   Perché vede più certa la cosa l’occhio nei so gni, che colla immaginazione stando desto. Leonardo

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Il linguaggio dell’apparenza. Note a partire dalla lettura junghiana di Joyce

di Giovanni Matteucci
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 213-221

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  Nel suo celebre saggio del 1932 dedicato all’Ulisse di James Joyce, Carl Gustav Jung solleva alcune questioni che possono essere utilizzate per impostare il problema del rapporto difficile tra ap parenza sensibile e linguaggio. A interessare qui non è

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L’analizzabilità del candidato-analista nel terzo millennio. Una professione in via di estinzione?

di Gianfranco D’Ingegno
«atque», 6-7 n.s., 2009, pp. 235-248

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Negli anni del pluralismo in psicologia clinica, della libera com mercializzazione, il prodotto “psicoterapia” è divenuto a tutti gli effetti un prodotto di mercato regolato da meccanismi pubblicitari. Il paziente sta divenendo sempre più un cliente, non nel senso indicato

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Gradi del disegno. Per una poetica del sogno in Paul Valéry

di Masanori Tsukamoto
«atque», 8-9 n.s., 2011, pp. 161-182

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  Valéry rifiuta categoricamente di assimilare il sogno alla poesia. Basta dare uno sguardo alle note che, a proposito del sogno, ha scritto nei Cahiers e l’evidenza di questo rifiuto balza subito agli oc chi. Per esempio: «La confusion Rêve-Poésie

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Naturalità e innaturalità delle psicoterapie

di Giovanni Jervis
«atque», 6-7 n.s., 2009, pp. 11-20

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  «L’analisi – dice Freud – con la propria pretesa di curare le nevrosi assicurando il controllo delle pulsioni, ha sempre ragione in teoria, ma non sempre in pratica». Fra i fattori che intervengono a complicare le cose, egli cita,

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La personalità dell’analista come principale strumento del lavoro analitico. Ma quale formazione?

di Margherita Vannoni
«atque», 6-7 n.s., 2009, pp. 249-258

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Il tema della formazione in psicologia analitica è molto ampio e la letteratura sull’argomento è comprensiva di posizioni che arrivano ad essere diametralmente opposte; le considerazioni che seguono su tale complesso, difficile e inesauribile tema riguardano solo alcuni aspetti vissuti

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Il sogno e la po(i)etica in Paul Valéry

di Atsuo Morimoto
«atque», 8-9 n.s., 2011, pp. 183-197

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Introduzione   Il sogno è una delle nozioni chiave della po(i)etica di Valéry. Per comprendere ciò, è necessario in primo luogo precisare che l’i dea valeriana di poïétique fu concepita per rinnovare radicalmente quella che era la nozione per così

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