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Il paradosso del ricordare. La memoria e il segreto del corpo

di Felice Cimatti
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 131-147

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  C’è un gatto famoso, nella storia della scienza, il cosiddetto gatto di Schrödinger, che sembra essere – finché lo lasciamo in pace, finché non lo andiamo a cercare nella scatola dove l’abbiamo rin chiuso – contemporaneamente vivo e morto.

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Fermare il tempo. Applicazioni di cronografia romana

di Riccardo Scarcia
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 113-130

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Fly envious Time, till thou run out thy race, Call on the lazy leaden-stepping hours, Whose speed is but the heavy Plummets pace; And glut thy self with what thy womb devours, Which is no more then what is false

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Terrorismo suicida come patologia psico-sociale

di Anna Sabatini Scalmati
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 421-446

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dall’inatteso arriva la paura Frammento di Archiloco, VII sec. a.C.   Le guerre che dilaniano le regioni del pianeta, la scienza piegata alla politica, la pervasività dell’economia e l’industria culturale e ideologica chiedono alle scienze umane di cimentarsi con una

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Il procedimento sintagmatico del linguaggio e il problema della traduzione

di Helmut Plessner
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 151-166

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  Già discutendo le modalità dell’intuizione abbiamo riconosciuto che la funzione del linguaggio consiste nel fatto che attraverso la designazione essa rende interindividuale anche ciò che di natura non è o non è soltanto precisabile, analogamente all’aspetto qualitativo della dimensione

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Il dove e il quando della coscienza nel cervello

di Daniel C. Dennett e Marcel Kinsbourn
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 131-182

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Non sono davvero sicuro se gli altri non riescano a percepirmi o se, una frazione di secondo dopo che il mio volto abbia interferito con il loro orizzonte, un milionesimo di un secondo dopo che essi abbiano posato il loro

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Il senso del tempo e i disturbi neurologici del presente

di Arnaldo Benini
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 445-459

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Quid est tempus? Si nemo ex me querat, scio; si quaerenti esplicare velim, nescio […]. Nam si et ibi futura sunt, nondum ibi

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Sensibilità, psiche e linguaggio nella riflessione estetica e antropologica di Helmut Plessner

di Alessia Ruco
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 167-184

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Antropologia filosofica e linguaggio  Nell’opera fondativa della sua antropologia filosofica, I gradi dell’organico e l’uomo, Plessner inserisce la questione del linguaggio all’interno del capitolo sull’immediatezza mediata (vermittelte Unvermitteltheit), che insieme all’artificialità naturale e al luogo utopico costituisce uno dei tre

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La tirannide del presente

di Enzo Vittorio Trapanese
«atque», 3-4 n.s., 2008, pp. 183-216

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Se consideriamo […] il tratto di tempo che intercorre tra il sorgere del sole e il successivo sorgere del sole, poiché uniforme è il genere di movimento su cui ci basiamo, si individua un intervallo di tempo determinato quantitativamente e

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Prefazione

di Paolo Francesco Pieri
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 9-10

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   Il tema di questo libro della nuova serie di “atque” è il linguaggio, assunto nel senso ampio di ciò che contrassegna e intercetta gran parte delle nostre – per così dire – prestazioni cognitive, perfor mative e non solo.

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Creare attraverso le ‘parole’ lo ‘stato di mancanza di parole’

di Barbara Scapolo
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 185-212

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Le langage n’étant qu’intermédiaire, il ne faut pas […] s’arrêter à lui. On ne s’arrête enfin qu’à ce qui étonne le corps. P. Valéry, 1911   in memoriam Ludovico Gasparini       Questo contributo aspira a fornire le coordinate

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