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Tempo, memoria, empatia

di Amedeo Ruberto
«atque», 25-26, 2002, pp. 219-230

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  1. Devo innanzitutto scusarmi per la grandiosità del titolo: è uno di quegli slanci entusiastici di cui poi rapidamente ci si pente, ma -sempre – dopo che la frittata è fatta. Si tratta di argomenti sui quali si di

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Prefazione

di Bruno Callieri
«atque», 1 n.s., 2006, pp. 11-17

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  A Mario Trevi, la figura più significativa dello junghismo italiano, dobbiamo la profonda revisione critica del pensiero di Jung, del suo innatismo archetipale e di un certo suo sostanzialismo; ma soprattutto cogliamo sempre più la sua meditata e convincente

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Da quando gli alberi non rispondono: Platone e Freud

di Carlo Sini
«atque», 27-28, 2003, pp. 7-16

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    Non mi sembra interessante leggere Platone alla luce di Freud, e nemmeno utile. Non sono soltanto ovvie ragioni storiografiche e filologiche a distogliermene, ma ragioni ancora più strutturali e profonde, ragioni che cerco ora di riassumere. Rinvenire in

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Simbolo e linguaggio

di Emilio Garroni
«atque», 1 n.s., 2006, pp. 21-40

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  Il tema che mi propongo di affrontare in questo breve saggio in onore di Mario Trevi, amico carissimo e studioso di prim’ordine, è un tema, spero, che dovrebbe stargli a cuore, almeno per ciò che vorrei dire, non per

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Inconscio e conscio in Dostoevskij

di Silvano Tagliagambe
«atque», 27-28, 2003, pp. 17-64

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  1. L”‘uomodel sottosuolo” e la logica a base riflessa Di Fedor Dostoevskij, Freud se ne occupò nello scritto Dostojewski und die Vatertèitungl che si articola in due parti. Nella prima egli prende in esame, in modo specifico, l’ultimo romanzo

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Il simbolo: orma del sacro

di Umberto Galimberti
«atque», 1 n.s., 2006, pp. 41-60

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A Mario Trevi, in occasione del suo ottantesimo compleanno, dedico questo mio contributo sul simbolo, oggetto delle sue incomparabili e radicali riflessioni. E questo in segno di riconoscenza per il suo insegnamento

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Empatia e comprensione

di Carlo Sini
«atque», 25-26, 2002, pp. 73-80

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Il termine empatia è sovente usato per indicare il possesso di personali doti “psicologiche”: ci sono persone che si considerano particolarmente dotate di empatia e non di rado ne danno dimostrazioni empiriche e pratiche di una certa evidenza. Così intesa

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Radici antiche della paura

di Nicoletta Salomon
«atque», 23-24, 2001, pp. 43-58

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a Giulio Ciampi per i suoi 80 anni   Le parole della paura cercano una classificazione rassicurante. Si vuole distinguere lo spavento come ptoesis, paura che accade, accidentale, momentanea, phobos effimero e fugace, che percuote davanti a un pericolo, prima

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Il fumo e il fuoco

di Marino Rosso
«atque», 25-26, 2002, pp. 81-116

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AVVERTENZA: In molti sensi e attraverso molte vie il testo di finzione (fiction) si è fatto protagonista della cultura del nostro tempo, tanto che una proposta di filosofia finzionale non richiederebbe attualmente al cuna giustificazione. Si potrebbe anche ricordare il

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La prospettiva fenomenologica in psicopatologia

di Karl Jaspers
«atque», 22, 2000, pp. 97-124

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  Si è soliti distinguere, nell’esame di un paziente psichiatrico, tra sintomi oggettivi e sintomi soggettivi. Sono sintomi oggettivi tutti gli eventi che si manifestano alla percezione: riflessi, movimenti rilevabili, i tratti di un volto riproducibili fotograficamente, eccitazioni motorie, espressioni

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