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Il principio dell’io. Io, gli altri, l’alterità come abisso

di Mario Ruggenini
«atque», 9, 1994, pp. 21-46

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I. L’io come principio: ma da dove comincia l’io? Da dove parte il discorso sull’io, ovvero qual’è il principio dell’io? La risposta a questa domanda non cessa di apparire scontata alla cultura prevalente, ispirata dalle grandi decisioni metafisiche della modernità.

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Perversione e caduta dell’alterità

di Sandro Candreva
«atque», 7, 1993, pp. 123-132

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Dal punto di vista di chi ha a che fare quotidianamente con la psicopatologia, il fenomeno della pornografia testimonia pubblicamente di quale sia lo statuto dell’oggetto nel desiderio che si suole definire perverso. Il punto di vista storico-sociale, per parte

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Interrogativi attuali sulla cura

di Antonio Alberto Semi
«atque», 8, 1993, pp. 67-72

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Curare, aver cura, prendersi cura di, preoccuparsi, naturalmente, cioè occuparsi prima che se ne occupi un altro; la questione della cura, se l’analisi sia una cura o meno, nel senso di una terapia o in che altro senso. Domande non

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La fuga in sé. Variazioni sul tema della coscienza

di Fabrizio Desideri
«atque», 9, 1994, pp. 47-68

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“Autocoscienza”: se c’è una parola-chiave, un concetto fondamentale, che nella storia della filosofia moderna ha giocato “il ruolo principale”, è proprio questa. Così notava Dieter Henrich in apertura ad un importante saggio del 1970 dedicato a questo tema . A

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Realtà e possibilità di un incontro

di Marino Rosso
«atque», 7, 1993, pp. 133-144

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Quando i Taìno  incontrarono quei marinai europei e il loro capitano su una spiaggia delle Antille nell’ottobre del 1492, si interruppe una separazione durata migliaia di anni. I paleoantropologi non sono in grado di dirci quante, ma sanno che si

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L’ambiente della cura

di Cesare Maffei
«atque», 8, 1993, pp. 73-88

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Solo perché l’essere-nel-mondo è essen ­ zialmente Cura fu possibile, nelle prece­ denti analisi, caratterizzare come prendersi cura l’esser presso l’utilizzabile e come

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La negazione e l’‘altro’

di Rino Genovese
«atque», 7, 1993, pp. 145-154

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Il nesso tra i concetti di negazione e di ‘altro’ emerge anzitutto dalla selettività all’opera nella percezione -e già nella sua dimensione prelinguistica, in quella che Husserl chiama l”esperienza antepre dicativa”. Nell’ambito di questa esperienza -che è un’esperienza recettiva, passiva,

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Il sapere nel gioco linguistico della cura. Un excursus attraverso l’opera di Freud

di Andrea Vaccaro
«atque», 8, 1993, pp. 89-104

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Leggendo l’opera di Freud da una prospettiva wittgensteiniana , si può ricevere l’impressione di imbattersi costantemente in uno speciale gioco linguistico: quello della cura. Le proposizioni di Freud appaiono, cioè, avere la funzione di curare o, limitroficamente, di cercare una

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L’‘altro’ tra differenza e pluralità

di Baldassarre Caporali
«atque», 7, 1993, pp. 155-166

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La parola differenza viene oggi usata, al di fuori dei contesti teorici nei quali è stata elaborata, con una varietà di accezioni che la connotano in relazione ad una molteplicità di fatti umani e sociali. In essi si rivela un’attesa

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La psicoterapia e il modo indicativo

di Giuseppe Maffei
«atque», 8, 1993, pp. 105-120

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L’infinito Giorgio era un signore trentenne che lamentava, prevalentemente, un continuo disadattamento sui luoghi di lavoro dovuto, a suo dire, ad un’ incontenibile violenza verbale vissuta, da un lato, come coatta ma dall’altro anche esibita e oggetto di autocompiacimento. Si

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