Delirio, scacco gnoseologico, limiti della comprensibilità

di Arnaldo Ballerini e Mario Rossi-Monti
«atque», 1, 1990, pp. 59-72

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Il delirio: una pietra angolare della psicopatologia

Il contributo è incentrato su una rilettura del concetto di delirio di rapporto sensitivo di Ernst Kretschmer . Sembra che questo concetto -per altro cosl fecondo di implicazioni teoriche, cliniche e psicodinamiche -sia andato incontro ad un incomprensibile oblio fino ad essere pressoché scomparso dal panorama della letteratura psichiatrica odierna.

Si tratta di seguire il filo rosso del delirare e del delirio che, sia nei suoi aspetti più strutturati ed esplicitati sia in quelli più sommessi ed evanescenti, rappresenta da sempre il campione esempla re della follia. Proprio il fatto che il delirio implichi ineludibilmente l’accesso alla parola e che su di essa si fondi, radicalizza il distacco, che può apparire incolmabile, fra mondi e modelli di pensiero qualitativamente diversi, fra cultura comune e una sorta di cultura privata. Il perturbante nel confronto con chi delira è rappresentato dallo sconvolgimento e dalla distorsione di quell’ovvio senso della realtà che è lo sfondo inespresso dei processi mentali.                                         

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