Il paradosso del ricordare. La memoria e il segreto del corpo

di Felice Cimatti
«atque», 5 n.s., 2008, pp. 131-147

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C’è un gatto famoso, nella storia della scienza, il cosiddetto gatto di Schrödinger, che sembra essere – finché lo lasciamo in pace, finché non lo andiamo a cercare nella scatola dove l’abbiamo rin chiuso – contemporaneamente vivo e morto. Proprio così, potrebbe essere nello stesso tempo vivo e nello stesso tempo morto. Si tratta di un famoso esperimento mentale ideato nel 1935 dal fisico Erwin Schrödinger (lo scopo dell’esperimento qui non ci interessa, a noi interessa il gatto!). In una stanza ermeticamente chiusa ci sono: un gatto, un atomo radioattivo e una fiala di un veleno. Sappiamo già che lo stato dell’atomo, a una certa ora, avrà la stessa probabilità di essere decaduto oppure no (50% decade, 50% non decade).

 

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