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La rivista “atque” continua la sua pubblicazione in formato cartaceo per i tipi di Moretti & Vitali di Bergamo, ma d’ora in poi gli articoli di tutti i fascicoli – esclusi quelli degli ultimi due anni – sono leggibili (in formato pdf) su questo sito e scaricabili in maniera completamente gratuita.

Sicché i fascicoli di “atque” dal 1990 (anno della sua fondazione) sino a quelli di due anni fa sono ad accesso libero e quindi aperti a ogni forma di ricerca, mentre gli altri hanno un “embargo”, per l’appunto, di due anni – naturalmente il formato cartaceo di tutti i fascicoli rimane disponibile presso le librerie (vedi “librerie amiche”) e ordinabile all’editore (ordini@morettievitali.it).

Essendo digitalizzato l’intero archivio storico, per individuare gli articoli e poterne fare le ricerche sia per autore che per parola chiave, basta consultare questo indice articoli e qualora interessi scaricare il file pdf, cliccare sul titolo.

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Deliri primari e deliri secondari, e problemi fenomenologici di inquadramento

di Franco Basaglia e Agostino Pirella
«atque», 22, 2000, pp. 19-28

 

 

Nel tentativo di ricercare ciò che può essere considerato “primario” nella strutturazione del delirio, possiamo individuare almeno due esigenze. La prima deriva in modo immediato dal metodo delle scienze biologiche e naturali ed è l’esigenza di chiarire in termini di “spiegazione” meccanica le cause di un evento, le quali, appunto perché cause, non possono non essere precedenti – condizione necessaria anche se non sufficiente – alle conseguenze. Attraverso un la voro di riduzione dal complesso al semplice e dal seguente al precedente si pensa di poter giungere al “primitivo”, a ciò che è sorto “per primo” e che, al meno temporaneamente e in via di ipotesi, possiamo considerare come “inderivabile”. (altro…)

Kant: la malattia mentale come patologia della coscienza

di Fabrizio Desideri
«atque», 20-21, 1999, pp. 23-40

 

1. Basta avere ascoltato con un poco di attenzione la Regina della notte nel Flauto Magico di Mozart, in particolare la penultima scena, per comprendere quanto sia fragile il trionfo illuministico di Sarastro e dei suoi sacerdoti che suggella l’opera. L’ Ewige Nacht (Eterna Notte), la cui sinistra potenza è qui evocata nella cupa tonalità in re minore – la stessa del concerto n. 20 per pianoforte e orchestra (il fa mosissimo k. 466), la stessa del Requiem -inabissan dosi precipitosamente con Monostatos e le tre dame annuncia qui il suo ritorno. Se non nella forma di un principio antiteticamente simmetrico a quello razio nalistico della luce, la Regina della notte mozartiana è destinata a tornare come ombra, come quell’om bra che la ragione alberga in sé: come un altro intimo (altro…)

La categoria jaspersiana della ‘incomprensibilità’ tra dimensione individuale e dimensione sociale

di Antonella Di Ceglie
«atque», 22, 2000, pp. 29-42

  1. Le frontiere della incomprensibilità jaspersiana

Dal tempo della sua fondazione come scienza, e dunque dalla sua liberazione dalla demonologia, la psichiatria si è sempre confrontata con la categoria stupefacente della diversità. L’ottimismo positivista del XIX secolo, se da una parte ha rimosso ogni residuo di soprannaturale dall’evento psicopatologico, dall’altra ha riconosciuto nel mito del cervello malato l’origine fondante di modalità aliene di esistenza estranee al concetto di normalità. Il riconoscimento della devianza psichica come evento di natura ha prodotto una crescente semeiotica dell’alienità volta ad individuare con (altro…)

Razionalità: vincoli a priori e indagini empiriche

di Antonio Rainone
«atque», 18-19, 1998, pp. 51-64

1. Il principio di carità come garanzia dell’ efficacia interpretativa

Negli ultimi anni una parte cospicua dei dibattiti nella filosofia della mente e nella teoria della conoscenza è stata caratterizzata da una tensione fra approcci a priori e approcci empirici al problema della razionalità, fra teorie filosofiche della razionalità e indagini empiriche sui processi logico-inferenziali, sui princìpi che guidano la formazione delle credenze e sulle strategie che orientano l’esecuzione delle azioni. Questa tensione appare tanto più impressionante allorché si osservi come una sua fonte privilegiata sia costituita dagli scritti di uno stesso filosofo, W.V. Quine, che più di (altro…)

Parlando per i nostri Sé

di Nicolas Humphrey e Daniel C. Dennett
«atque», 20-21, 1999, pp. 41-76

Così io recito in un sol personaggio

la parte dimolti: e nessuno contento.

Riccardo II.

 

1. Nei primi anni Sessanta, quando le leggi inglesi permettevano la nudità sul palcoscenico solo ad attori immobili, un padiglione alla Fiera di mezza estate di Cambridge offriva uno spettacolo interes (altro…)

L’empatia da Jaspers a Freud e oltre

di Mauro Fornaro
«atque», 22, 2000, pp. 43-62

 

  1. ]aspers: l’avvento dell’empatia in psicopatologia

La nozione di empatia (Einfuhlung, altrimenti tra dotta con “immedesimazione”, “partecipazione af fettiva”, “enteropatia”), per quanto abbia un ruolo centrale nell’ambito della psicologia comprendente (vestehende Psychologie ), non è focalizzata da Jaspers come ci si aspetterebbe. Essa ha una lunga storia di accezioni e teorizzazioni non sempre univoche, nella filosofia indi nella storiografia e nella sociologia, che qui non è luogo ripercorrere. Merito di Jaspers è di avere introdotto -forse per primo e certo per primo in modo significativo – questa modalità di conoscenza (altro…)

Spiegazione, descrizione, racconto

di Sebastiano Ghisu
«atque», 18-19, 1998, pp. 65-88

Introduzione

1. La finalità di quest’articolo consiste innanzitutto nel confrontare tra loro i concetti e le pratiche di spiegazione, descrizione e racconto, ricercandone così le possibili demarcazioni o interazioni. Si tratterà in secondo luogo di vedere se sia possibile tracciare una linea di confine tra testo narrativo e ciò che qui chia mo “testo cognitivo”, intendendo con tale espressione quei testi che veicolano teorie propriamente cognitive, scientifiche o non scientifiche, epistemiche o epistemologiche. Si cercherà quindi di vedere dove risieda la demarcazione (se una ve ne è) tra i due generi di testo che (altro…)

La coscienza e i suoi disturbi

di Luigi Aversa
«atque», 20-21, 1999, pp. 77-86

  1. La coscienza come processo di ricategorizzazione

 

Volendo condurre una riflessione seria sul complesso fenomeno della coscienza, dobbiamo cercare d’analizzare quegli elementi essenziali e costitutivi che possono servirci per isolare un filo conduttore che faccia da guida al nostro discorso e che nel con tempo tenga conto di quel dato di riferimento estremamente importante che è l’esperienza clinica e psicoterapeutica.

L’analisi fenomenologica della coscienza ha ben messo in luce quali sono i suoi elementi fondamentali e costitutivi, identificandoli nel tempo, nello spazio e nell’intenzionalità. Ma tempo, spazio e (altro…)

Karl Jaspers e la psicopatologia

di Umberto Galimberti
«atque», 22, 2000, pp. 63-78

È possibile spiegare qualcosa

senza comprenderlo

Karl Jaspers

 

La Psicopatologia generale di K.Jaspers è uno di quei libri che possia mo definire “epocali” perché danno una svolta radicale a uno statuto scientifico o a un ordine disciplinare. Nel 1913, la pubblica (altro…)

La ricerca della verità come etica della cura

di Maria Ilena Marozza
«atque», 18-19, 1998, pp. 89-104

Infine non bisogna dimenticare che la relazione analitica

è fondata sull’amore della verità,

ovverosia sul riconoscimento della realtà,

e che tale relazione non tollera né finzioni né inganni.

(S. Freud, 1937) (altro…)