Introduzione

di Paolo Francesco Pieri
«atque», 8-9 n.s., 2011, pp. 9-17

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Dentro il solco di un dialogo ormai ultraventennale tra esponenti della pratica filosofica e di quella psicoterapeutica, questo libro raccoglie differenti saggi che ruotano intorno al sogno, che la psicologia moderna – come già Platone e Aristotele – assume come l’azione dell’immaginazione nel sonno. Rispetto a questo, i saggi di cui il libro si compone, si soffermeranno sul fatto che ciò che nel pensiero fa problema è la discriminazione tra il sogno e la veglia, e sul fatto che la coscienza onirica vada colta nella sua relazione biunivoca con la coscienza desta, e ciò sia, in generale, nelle nostre pratiche quotidiane sia, nello specifico, nelle pratiche psicoterapeutiche. 

La prima parte del libro prova ad analizzare il percorso che dal sogno conduce alla coscienza e viceversa.Questa si apre con alcune pagine di Paul Valéry, dove emerge una ricerca approfondita intorno al viaggio della coscienza nel suo eclissarsi nel sonno e nel suo risvegliarsi, veicolando una domanda neanche tanto sotterranea rispetto a che cosa sia il sogno e insieme a questo che cosa sia la coscienza. Come sappiamo, questo poeta e pensatore, tutte le mattine all’alba, per cinquant’anni, tra il 1894 e il 1945, scrive quasi trentamila pagine che poi comporranno la edizione ana statica in folio dei Cahiers. Degli oltre duecento Cahiers che sono stati redatti, qui si è scelto di pubblicare, per la prima volta in italiano, una piccola ma significativa antologia del Cahier Somnia che Valèry compose nel 1911.

 

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