La forza teorica del complesso. Modernità e specificazioni

di Amedeo Ruberto e Roberto Manciocchi
«atque», 1 n.s., 2006, pp. 269-296

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1. Posizioni

 

Ho avuto recentemente in cura una paziente isterica

il cui trauma principale dipendeva dal fatto

che il padre laveva brutalmente bastonata.

Durante una passeggiata ilmantello le cadde nella polvere […].

Lo raccolsi e cercai di pulirlo spolverandolo col mio bastone.

Avevo appena iniziato a far questo

che la signora mi si precipitò contro

con furiosissimi gesti difensivi e me lo strappò di mano.

Non avrebbe potuto assistervi.

Le sarebbe stato assolutamente insopportabile.

Intuii il nesso e gliene chiesi le ragioni.

Rimase senza parola e poté solamente dire

che le era estremamente sgradito

vedere trattare ilsuo mantello in quel modo.

 

 

Sono passati circa settant’anni da quando Freud, tenendo fede alle sue premesse scientifico-naturalistiche, auspicava un avvenire nel quale la scienza avrebbe reso vane e desuete le ipotesi psicoanalitiche. Nel corso degli ultimi anni questa idea è diventata sempre più presente, al punto da farci a volte dubitare che le scienze di stampo neurobiologico abbiano “finalmente” soddisfatto la predizione freudiana.

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