Legame emotivo e conoscenza

di Piero Fidanza
«atque», 2, 1990, pp. 135-144

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La conoscenza prende avvio da qualcosa che si situa nella dimensione delle emozioni. Lo suggerisce la stessa costruzione etimologica del sostantivo emozione: dal francese émotion, derivato da émouvoir (commuovere, mettere in movimento), che a sua volta trae origine dal latino motio-onis (moto). L’emozione segna un punto a partire dal quale qualcosa nel soggetto umano si mette in movimento. Le direzioni e le strategie del pensiero si modellano e definiscono su questo terreno.

Le strutture attraverso le quali pensiamo il mondo non sono sempre autoevidenti. Siamo lavorati da una rete infinita di presupposti che operano in noi silenziosamente, spesso senza che se ne conoscano le origini. Secondo Foucault «il lavoro di pensare la propria storia può liberare il pensiero da ciò che esso pensa silenziosamente e permettergli di pensare in modo di verso». Tenendo conto di questo enunciato, le pa gine che seguono hanno lo scopo di chiarire uno dei punti che sta all’origine della formazione dei pensieri ‘silenziosi’ del soggetto: il legame emotivo con l’altro. È infatti nel rapporto con questo che rintraccio il cuore del nesso tra emozioni e conoscenza. Un’analisi del concetto freudiano di identificazione contribuisce a chiarire questo punto e a comprendere quali siano i fattori che decidono della specificità dell’organizzazione concettuale di ciascuno.

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