L’empatia da Jaspers a Freud e oltre

di Mauro Fornaro
«atque», 22, 2000, pp. 43-62

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  1. ]aspers: l’avvento dell’empatia in psicopatologia

La nozione di empatia (Einfuhlung, altrimenti tra dotta con “immedesimazione”, “partecipazione af fettiva”, “enteropatia”), per quanto abbia un ruolo centrale nell’ambito della psicologia comprendente (vestehende Psychologie ), non è focalizzata da Jaspers come ci si aspetterebbe. Essa ha una lunga storia di accezioni e teorizzazioni non sempre univoche, nella filosofia indi nella storiografia e nella sociologia, che qui non è luogo ripercorrere. Merito di Jaspers è di avere introdotto -forse per primo e certo per primo in modo significativo – questa modalità di conoscenza nell’area della psicopatologia. Quivi essa svolge una duplice funzione, l’analisi della quale è anche una via per sondare in che essa consista.

In primo luogo l’empatia è il modo tipico di conoscere l’altra persona secondo l’approccio fenomenologico: poiché quegli invero è un soggetto, non posso considerarlo alla stregua di un qualunque og getto percepibile, ma occorre penetrare, al di là delle espressioni esterne, nei suoi pensieri, intenzioni, stati d’animo, in certo modo identificandomi con lui (cfr. Jaspers, 1959, p. 58).

 

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