Damasio considera le emozioni il risultato di un processo che realizza una configurazione neurale e mentale che riunisce, all’incirca nello stesso istante, la configurazione relativa all’oggetto, quella relativa al corpo di un organismo vivente nella sua globalità e quella relativa alla relazione tra i due. Questo processo è una sorta di descrizione di secondo ordine, senza parole, in quanto si basa su configurazioni neurali che diventano immagini, che narra la storia dell’organismo colto nell’atto di rappresentare i mutamenti del proprio stato dovuti all’interazione con il mondo esterno. A questa interazione vengono associati dei “marcatori somatici” che richiamano ogni volta le emozioni, positive o negative, provocate da essa. In questo saggio vengono prese in considerazione le emozioni che sono invece il risultato dell’osservazione compiuta dal corpo come sistema osservante nei confronti di una sua parte oggetto di distacco o addirittura di rifiuto in quanto causa di dolore in seguito a una malattia. Si tratta in questo caso di emozioni che costituiscono l’esito di un’articolazione del corpo in due livelli (sistema-osservante e sistema-osservato) e di un processo di metacomunicazione che veicola messaggi, che per lo più rimangono impliciti, di cui è interessante studiare l’incidenza e l’effetto nel decorso della malattia.
Parole chiave: metacomunicazione, auto-osservazione, corpo semantico, ipnosi, ecografi
Le prime pagine di questo articolo non ancora pubblicato online, si trovano nello sfogliabile cliccando qui – l’intero articolo è ovviamente reperibile nel fascicolo in formato cartaceo presso le “librerie amiche” ed è ordinabile all’indirizzo ordini@morettievitali.it