L’occhio vivente. Empatia e biologia

di Antonino Trizzino
«atque», 25 n.s., 2019, pp. 207-221

L’occhio è la cabina più vicina al cervello, la membrana in cui interno ed esterno si specchiano; non è solo un confine, è un sensore al servizio delle emozioni. L’imitazione e l’empatia transitano attraverso questa porta anche ai livelli evolutivi più elementari: il richiamo è agli studi di Darwin sull’espressione delle emozioni negli animali, alle analisi di Heidegger sulla superficie delle amebe, alle teorie di Portmann sul significato biologico dell’apparire, alle riflessioni di Damasio sull’intelligenza emotiva dei vermi, alle ricerche sull’origine neurobiologica dell’empatia, alla storia eroica e tragica di una colonia di pinguini empatici.

 

Parole chiave: Darwin, Heidegger, Damasio, pinguini, neurobiologia dell’empatia

 

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Estetica dello “sfioramento”. O dell’empatia e dell’ontogenesi

di Luca Pinzolo
«atque», 25 n.s., 2019, pp. 223-243

Il contributo cerca di ripensare l’empatia al di fuori di un paradigma centrato sull’interiorità, attraverso un ribaltamento di prospettiva che, attraverso un percorso a più entrate, privilegia la dimensione di un’esteriorità non interiorizzabile e tuttavia costitutiva del sentire e dell’essere del soggetto. Se, come insegna Arendt, l’uomo può trovare nei suoi artefatti la garanzia della propria consistenza e identità soggettiva, d’altra parte alcuni luoghi della letteratura weird evocano un mondo estraneo e incompatibile con ogni idea umana di ordine e di “cosmo”. Questo “ordine” trova, insegna Levinas, il suo sfondo in un “c’è” impersonale, la cui nozione eredita e riformula il tradizionale concetto di Essere. È l’Essere così inteso ad attivare la vita dell’“anima” attraverso un’affezione il cui paradigma è il sentimento dell’orrore, traccia di un’originaria e costitutiva passività.

 

Parole chiave: weird, empatia, Levinas, Husserl, Arendt, Lipps, Lovecraft, Bierce

 

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24 n.s./2019
METAMORFOSI DEL VIVENTE

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a cura di

Ubaldo Fadini e Paolo Francesco Pieri

 

PREFAZIONE – Ubaldo Fadini e Paolo Francesco Pieri // SAGGI / Plasticità e metamorfosi. Alla ricerca di nuove mediazioni Ubaldo Fadini / Kafka e l’«immenso insetto»: nuove vie della trasformazione Massimiliano De Villa / Il progetto di una morfologia plasticaSalvatore Tedesco / Prospettive sulle/delle metamorfosi tecnologicheLaura Corti e Marta Bertolaso / La metamorfosi estrema del corpo: i trapianti e l’intruso Silvano Tagliagambe / Metamorfosi di sistema. Il cambiamento come processo nella prospettiva del pensiero sistemicoPrimavera Fisogni e Lucia Urbani Ulivi / Simmetrie e metamorfosiGiuseppe Vitiello / I vincoli della trasformazione: riflessioni sulla metamorfosi tra letteratura, filosofia e biologiaValeria Maggiore // ARTICOLI DI “ATQUE” 1990-2019 – PER AUTORE

 

 

 

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Questo fascicolo di «atque» si occupa della questione della metamorfosi del vivente che in vario modo attraversa differenti filoni di ricerca scientifica in zone di confine della psicologia e la psicoterapia che tanto possono giovare proprio al pensiero psicologico e psicoterapeutico e i relativi saperi.

 

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Plasticità e metamorfosi. Alla ricerca di nuove mediazioni

di Ubaldo Fadini
«atque», 24 n.s., 2019, pp. 17-33

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1

Il contributo intende sottolineare la rilevanza odierna di due concetti-chiave come plasticità e metamorfosi. Del primo si parla molto in relazione all’aggiunta di sempre nuove connessioni neuronali o in relazione appunto alla plasticità sinaptica. Ma ciò che interessa qui all’autore è individuare una presenza di tale termine, insieme a quello di metamorfosi, in modalità storico-concettuali, in grado cioè di stimolarne una ripresa alla luce dell’importanza del loro utilizzo all’interno della costellazione teorica, non soltanto di carattere filosofico, del pensiero novecentesco. In tale prospettiva, è soprattutto la linea antropologica, in senso innovativamente filosofico, a esprimere un loro stimolante comporsi in vista di una definizione più soddisfacente della parzialità costitutiva, appunto perché plastica e metamorfica, dell’uomo come essere “naturalculturale”.

 

Parole chiave: plasticità, metamorfosi, fantasia, pulsione, corporeità

 

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Kafka e l’«immenso insetto»: nuove vie della trasformazione

di Massimiliano De Villa
«atque», 24 n.s., 2019, pp. 35-45

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2

Il contributo intende mettere in luce come l’idea trasformativa venga trattata nella Metamorfosi di Franz Kafka. In discontinuità rispetto al paradigma metamorfico di Ovidio e Goethe, Franz Kafka delinea con cristallina sobrietà non un mutamento di forma che implichi l’idea di persistenza dell’essere sotto la superficie della variazione, ma l’immissione nel racconto di una realtà nuova, ontologicamente diversa, che poi viene raccontata attraverso chiari nessi logico-causali e una ferrea concatenazione consequenziale. Una realtà “altra” che poi darà luogo ad altre trasformazioni dentro il sistema dei personaggi.

 

Parole chiave: Franz Kafka, insetto, trasformazione, Metamorfosi, famiglia, Ovidio, Goethe

 

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Il progetto di una morfologia plastica

di Salvatore Tedesco
«atque», 24 n.s., 2019, pp. 47-61

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3

Il presente contributo mira a esaminare le prospettive di una morfologia “plastica”, attenta cioè alla teorizzazione di una metamorfosi intesa come radicale rimessa in discussione della sostanza e dell’individualità della forma; a partire da Goethe, attraverso la scuola di Warburg e sino alle ricerche di Malabou, si intende illustrare e brevemente verificare la possibilità di una tale linea di ricerca.

 

Parole chiave: Estetica, morfologia, Goethe, plasticità

 

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Prospettive sulle/delle metamorfosi tecnologiche

di Laura Corti e Marta Bertolaso
«atque», 24 n.s., 2019, pp. 63-84

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4

Il presente contributo vuole offrire una chiave di lettura per la problematica relazione tra uomo e Intelligenza Artificiale mediante il concetto di metamorfosi che può significare non solo un cambiamento di forma esterno ma anche un cambiamento biologico. La metamorfosi diventa, dunque, un concetto guida per analizzare non solo la retroazione che i dispositivi sviluppati mediante i.a. hanno sul soggetto ma anche il problema della fondazione dell’i.a. Il primo problema è affrontato attraverso un case study nel quale verrà analizzato il problema della stretta relazione che stabiliamo con il cellulare; al contrario, il problema di fondazione dell’i.a. mostra come l’uomo diventi misura per costruire un nuovo oggetto, che, seppur legato alla natura materiale, si avvicina all’uomo per capacità. La struttura argomentativa esplora, dunque, tre direttrici essenziali di metamorfosi: la prima trasformazione è interna al soggetto e avviene nella struttura percettiva e conoscitiva attraverso l’uso del cellulare, la seconda riguarda la fondazione dell’i.a. attraverso la quale capacità umane vengono implementate in una macchina e una terza analizza il cambiamento sostanziale dell’oggetto da strumento privo di vita a oggetto di relazione.

 

Parole chiave: relazione, metamorfosi, Intelligenza Artificiale

 

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La metamorfosi estrema del corpo: i trapianti e l’intruso

di Silvano Tagliagambe
«atque», 24 n.s., 2019, pp. 85-115

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5

Quali sono le differenze fra cambiamento e metamorfosi? La riposta a questa domanda ce la possono fornire Le avventure di Pinocchio e i romanzi di Dostoevskij, in particolare Delitto e castigo e I fratelli Karamazov. La malattia e le cure per guarirla stimolano il corpo alla ricerca e alla realizzazione di nuovi equilibri: se il trattamento terapeutico comporta il trapianto e l’innesto di un “intruso” il problema può diventare precisamente: chi è questo “Io”, qual è questo soggetto dell’enunciazione sempre estraneo al soggetto del suo enunciato, di cui è per forza l’intruso? L’uomo comincia a superare infinitamente l’uomo e diventa l’inizio di una mutazione, di una metamorfosi.

 

Parole chiave: cambiamento, metamorfosi, malattia, cura, trapianto, intruso

 

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Metamorfosi di sistema. Il cambiamento come processo nella prospettiva del pensiero sistemico

di Primavera Fisogni e Lucia Urbani Ulivi
«atque», 24 n.s., 2019, pp. 117-137

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6

In questo articolo ci proponiamo di esplorare il concetto di metamorfosi nella cornice del pensiero sistemico, con uno speciale focus sul mutamento come processo. L’approccio interdisciplinare sistemico, che si fa risalire all’uscita nel 1967 di General System Theory del biologo austriaco Ludwig von Bertalanffy, si presta ad afferrare alcuni tratti di un fenomeno limitato da prescrizioni, dinamiche interne ed esterne operanti su molteplici livelli. Attraverso la lente delle proprietà sistemiche (organizzazione, emergenza, proprietà di secondo livello, dissipazione) e utilizzando lo strumento inferenziale abduttivo, l’indagine sonderà ciò che non è esplicito facendo luce sull’intrinseca opacità degli enti, senza pretese esaustive. Introducendo un quasi-livello di spiegazione, il pensiero sistemico dà conto dei continui cambi strutturali degli oggetti, costituzionalmente meta-stabili. L’incompletezza del processo, dovuta alle proprie e specifiche fluttuazioni intrinseche, tuttavia, può aprire spiragli di novità proprio grazie all’ottica del systemic thinking.

 

Parole chiave: processo, dinamica, metamorfosi, identità, possibili realizzabili

 

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Simmetrie e metamorfosi

di Giuseppe Vitiello
«atque», 24 n.s., 2019, pp. 139-160

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7

In teoria quantistica dei campi con rottura spontanea della simmetria, la medesima dinamica dei componenti elementari del sistema si manifesta in una molteplicità di forme (ordinamenti diversi) nelle strutture osservate. Il manifestarsi al livello delle osservazioni della simmetria della dinamica può essere descritto in termini formali ben definiti come metamorfosi. La località delle osservazioni è all’origine di tale rearrangement della simmetria. Un ruolo centrale nei processi di metamorfosi è giocato dall’essere in fase (coerenza) delle correlazioni che generano ordine e strutture frattali auto-similari. Il loro carattere dissipativo, la stabilità funzionale, l’insorgere della freccia del tempo vengono anche discussi. L’energia ceduta alle strutture ordinate emergenti dalle metamorfosi, contrariamente a quanto accade per i sistemi disordinati, è distribuita non solo individualmente, ai singoli componenti elementari, ma anche alla rete coerente di correlazioni che li legano. Le considerazioni presentate si applicano alla fisica delle particelle elementari, della materia condensata, alla materia nella sua fase vivente (biologia, neuroscienze) e possono applicarsi, nella formazione di significati, ad aspetti di linguistica nella transizione da livelli sintattici a quelli semantici. Il ruolo della coerenza nelle manifestazioni della dinamica microscopica al livello macroscopico è cruciale per l’estensione della nozione di metamorfosi a tutta la natura.

 

Parole chiave: teoria quantistica dei campi, rottura spontanea della simmetria, ordine, stati coerenti, metamorfosi, morfogenesi, freccia del tempo, significato, sintassi, semantica

 

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