L’articolo centra la propria attenzione sulle attuali proposte in merito all’impresa psicoterapeutica che, uscite da una visione “disvelante”, descrivono la loro pratica come un mettere in forma, un mentalizzare, un dar voce agli aspetti affettivi e sensoriali della relazione presente fra paziente e terapeuta. Tenendo in considerazione questo punto, vengono prese come spunto di riflessione alcune idee proposte da C.G. Jung, L. Wittgenstein e W.R. Bion che sembrano avere delle visioni simili relative al rapporto fra l’immagine, la sensazione, la percezione e la parola, e tentano di risalire ai momenti aurorali della nascita del pensiero e del linguaggio nella cultura occidentale.
Parole chiave: immagine, sensazione, percezione, parola, linguaggio, C.G. Jung, L. Wittgenstein, W.R. Bion
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