Muovendo dalla premessa che l’esistenza di un mondo esterno indipendente da noi (= realismo del senso comune) non è negoziabile, in quanto la presenza dell’oggetto come altro da noi ci si impone pre-intellettualmente in modo ineludibile, in questo articolo difenderò la tesi secondo cui la migliore giustificazione del realismo richiede di sottoscrivere il realismo diretto in filosofia della percezione e argomenterò a favore di una versione relazionale del realismo diretto.
Parole chiave: percezione, realismo diretto, principio di relazionalità, principio di prossimalità
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