Per Dostoevskij il risentimento è, a un tempo, la causa e l’espressione più diretta del raskol, dello scisma, della divisione tra gli uomini, che impedisce qualsiasi possibilità di manifestazione dei sentimenti, mette fuori gioco ogni forma di amore e paralizza l’azione, determinando in chi ne è vittima una totale inerzia. La sua analisi di questa oscura forza della psiche si inserisce nel quadro di un ravvicinato confronto critico con uno scienziato del suo tempo, Ivan Michailovič Sečenov, esplicito fautore della riduzione della psicologia alla fisiologia e dell’esigenza di eliminare ogni riferimento alla mente e ai suoi processi come causa capace di fornire una spiegazione convincente del comportamento dell’uomo e delle sue scelte.
Parole chiave: libero arbitrio, logica a base riflessa, inconscio, inerzia cosciente, rigenerazione e rinascita.
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