Realtà e possibilità di un incontro

di Marino Rosso
«atque», 7, 1993, pp. 133-144

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Quando i Taìno  incontrarono quei marinai europei e il loro capitano su una spiaggia delle Antille nell’ottobre del 1492, si interruppe una separazione durata migliaia di anni. I paleoantropologi non sono in grado di dirci quante, ma sanno che si tratta un numero dell’ordine delle decine. Non sarà un’offesa alla verosimiglianza figurarci il momento iniziale di quella separazione: due piccoli gruppi di umani, in qualche luogo preciso del Vecchio Continente, forse dell’Africa, che si allontanano tra loro perdendosi letteralmente di vista. Forse erano due parti di uno stesso gruppo e le loro fattezze non erano neppure lontana mente caucasiche o mongoliche o altro che rientri nelle nostre classificazioni, e quello che possiamo chiama re il loro linguaggio non assomigliava a nessuno dei linguaggi conosciuti.

Che cosa accadde durante la separazione? Sem plicemente tutto quello che noi chiamiamo ‘storia’ e una porzione più o meno grande di quello che chia miamo ‘preistoria’.

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