Strumento geniale per la sua semplicità e per l’aderenza all’esperienza della vita pratica, il concetto bioniano di contenitore/contenuto descrive con efficacia la dialettica identità/differenza su cui si basa il processo della crescita psichica. La mente si sviluppa se, grazie a un’altra mente, è capace di trasformare protoemozioni e protosensazioni, il nuovo che informa su un ambiente esterno e interno in continua evoluzione, in forme di pensiero sia “semiotiche”/ corporee sia logiche/razionali. L’autore illustra tale dialettica con esempi tratti dal cinema e con una vignetta clinica. La tesi centrale dell’articolo è che il lavoro emotivo richiesto all’analista sia di “soffrire” la comprensione.
Parole chiave: Bion, contenuto/contenitore, capacità negativa, rêverie, Ida, Locke
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