Sulla resistenza delle cose

di Luca Taddio
«atque», 18 n.s., 2016, pp. 35-56

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L’apparire della cosa istituisce un complesso rapporto tra percezione e pensiero. Questo saggio prende in esame tale rapporto al fine di chiarire in che cosa consista la presunta indipendenza della percezione diretta rispetto all’attività di pensiero. L’indipendenza della dimensione fenomenica entro una matrice realista è garantita dal fatto che le variabili «dipendenti» e «indipendenti» che costituiscono l’apparire del fenomeno sono localizzate nel mondo, mentre l’emergere della realtà dipende da rapporti numerici che stabiliscono il senso stesso di ciò che indichiamo come «realismo» o «razionalismo materiale».

 

Parole chiave: Nuovo realismo, realismo ingenuo, realtà, cosa, rappresentazione, esperienza immediata, realismo diretto, estetica, resistenza, stabilità, percezione, triangolo di Kanizsa, identità, effetto tunnel, movimento stroboscopico

 

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