Questo articolo discute il ruolo giocato dalle scienze cognitive e dalle neuroscienze cognitive nella discussione sul libero arbitrio. Argomenterò che, lungi dal provare l’illusorietà del libero arbitrio, come sostenuto da un numero crescente di scienziati e filosofi, gli esperimenti presentati come refutazione finale del libero arbitrio mostrano, tutt’al più, che la nostra coscienza è molto più opaca a sé stessa di quanto non si presumesse. Ciò, tuttavia, non cambia sostanzialmente lo status quaestionis riguardo ai due classici dibattiti sul libero arbitrio: cos’è? E noi l’abbiamo?
Parole chiave: libero arbitrio, intenzionalità, epifenomenismo, responsabilità
Le prime pagine di questo articolo non ancora pubblicato online, si trovano nello sfogliabile cliccando qui – l’intero articolo è ovviamente reperibile nel fascicolo in formato cartaceo presso le “librerie amiche” ed è ordinabile all’indirizzo ordini@morettievitali.it